Sabato: cena a mezzanotte

testo e musica di Gianfranco L'Abbate

26/03/93-26/03/93

Sabato sera e fuori piove,
tu ti stai facendo bella per la sera,
invito a cena, si, usciamo insieme,
ho un posto che ho scoperto ieri
e girano, girano, girano
le tue mani, cercando un vestito
che sia adatto per questa serata,
lo indossi, poi un trucco leggero, e via.

Sei così bella che mi sento quasi male,
amore presto, per favore dammi un bacio,
dimmi che sono sveglio e questo non è un sogno,
potrei anche morire se mi sveglio.
Chiudi la porta, vieni qui a scaldarmi il cuore
hai gli occhi che ti brillano, si è l'amore,
fammi sentire come un bimbo appena nato,
proteggimi da tutto e tutti, tu.

"Che cosa prendi?" - tu sorridi e dici:
"Io vorrei un po' di te e del vino rosso...",
dolce alla frutta, ci immergi il dito
e poi te lo passi sulle labbra
e girano, girano, girano
i miei pensieri e mentre usciamo
ti prendo una mano, stringendola forte,
tu corri, ti togli le scarpe e via.

E mentre corri sulla spiaggia verso il mare
ti giri un attimo a vedere dove sono,
inciampi e cadi dentro a quel tuo vestito,
ti prendo e ridi, sei l'amore, tu.
Poi ti fai seria d'improvviso e chiudi gli occhi
e rotoliamo sulla sabbia, giù nell'acqua,
ti prego adesso non fermarti, non fermarti,
restiamo esausti qui fino a domani.